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L’idea di raccogliere e custodire in un particolare ambiente tutto ciò che documenti la vita dell’Istituzione dal suo sorgere, prende corpo dopo l’anno 1975 e si concretizza con l’allestimento del museo avente sede nell’antico edificio di Badia, oggi residenza storica della Confraternita di Misericordia.

Si articola nel monumentale salone e nelle due salette annesse: la saletta delle bacheche e la saletta degli archivi.

Gli ambienti sono di notevole pregio storico-artistico sia per la loro struttura architettonica, sia per i ritrovamenti pittorici in affresco sulle pareti.

Sono soltanto pochi resti, purtroppo, affiorati nel corso dei recenti interventi edili effettuati.

La relazione storico-tecnica sull’interessante recupero così si esprime in merito:

«Frammenti di affresco sono stati scoperti nelle due sale attigue alla Chiesa (oggi salone del museo); la loro collocazione storica è incerta, soprattutto per il carattere frammentario del dipinto; si possono comunque collocare nei primi del ‘400.

Quello che appare certo è che la decorazione era estesa in tutte le sale. Mutamenti strutturali ne hanno accelerato il degrado, mutando la lettura del dipinto tanto da far giungere all’atto finale che vede la completa scialbatura e imbiancatura di ciò che rimaneva degli affreschi.

Solo in questi ultimi anni si è provveduto al restauro e alla scopritura di ciò che nei secoli passati era stato ricoperto, facendo riaffiorare quanto rimane delle decorazioni suddette.

20 Aprile 1985».

Era un’antica cappella che già esisteva nel vecchio castello e fu sede della Compagnia del «Corpus Domini» sorta nell’anno 1506 e soppressa dalle leggi Granducali il 21 marzo 1785. Il «salone», poi di proprietà di Giuseppe Canicchi di Anghiari, previo autorizzazione governativa, venne acquistato da Giovanni Jacopo Tuti e Camillo Testi, ambedue Confratelli della Misericordia e facenti parte del suo Magistrato, per essere tenuto a disposizione della Compagnia che, reperiti i fondi necessari, ne diventa legittima proprietaria il 21 ottobre 1865, con contratto rogato Notaro Sebastiano del fu Giuseppe Alberti.

L’ampio locale sia all’esterno, che all’interno, riveste importante interesse storico-artistico, tanto che figura nell’elenco degli edifici d’importanza monumentale (lettera 26 giugno 1903) dell’Ufficio Regionale dei Monumenti di Firenze che lo cita come «interessante edificio connesso alla rilevante attività di rinnovamento urbano durante il XV secolo, posto nella prima formazione edilizia intorno al primo nucleo».

Nell’interno, a pianta quadrangolare, il soffitto piano in legno è sorretto da due ampie arcate poggianti su tre pilastri a base quadrata che costituiscono, nella calcolata misura dello spazio interno e nell’aulica definizione stilistica quattrocentesca, l’elemento di maggiore qualificazione architettonica.

Sia il portale esterno che gli archi coi pilastri scanalati e i capitelli compositi, sono riferibili alla bottega dell’artefice anghiarese Pietro di Bernardino di Subisso, quasi sempre interprete di modi fiorentini (Mario Salmi 1961).

All’esterno: finestra rettangolare in senso trasversale. Il davanzale sostiene pilastrini disposti ad eguale distanza nel vuoto della finestra, che alla loro volta, sorreggono la trabeazione composta da architrave, fregio con iscrizione e Cornice.

Ubicazione: originaria ed antica. Rinascimento.

Da qui proviene la tavola rappresentante la «Deposizione della Croce» che Bartolomeo Ubaldini da Marradi, detto «Puligo». pittore fiorentino, discepolo di Ridolfo del Ghirlandaio, circa il 1520 esegui per commissione della Compagnia del «Corpus Domini», come ricorda Giorgio Vasari nella vita di questo artista. All’epoca della soppressione della Compagnia il Granduca Leopoldo nel 1785, fece collocare la tavola nella nuovo Chiesa della Madonna del Fosso, attuale Propositura, ove tuttora si può ammirare.

Ma il Museo della Misericordia – tale è il suo principale riferimento nella conservazione dei reperti dell’attività sociale della Confraternita – amplia la sua raccolta anche di quant’altro possa interessare la storia, cultura e tradizione di Anghiari. Sotto questa finalità, pur non riferiti alla vita dell’istituzione, presenta anche elementi che rivestono particolare interesse per lo spiccato sentimento ambientale anghiarese, al di fuori di ogni valutazione del campo dell’arte e della storia.

Coerente a questo fine, il museo della Misericordia raccoglie e custodisce alcuni cimeli già facenti parte dell’attrezzatura sanitaria del cessato Ospedale della Misericordia, sorto nel 1870 per iniziativa ed operatività della stessa Istituzione omonima, nel ricordo e nel rispetto della sua ultracentenaria benefica attività.

Chi desiderasse ottenere informazioni più dettagliate sul nostro museo storico, può scaricare il catalogo a colori (file pdf di circa 4,32 MB) contenente l’elenco completo di tutti gli oggetti in esposizione.  Chi invece volesse vedere da vicino i reperti e le testimonianze del nostro passato, può farlo nei seguenti giorni agli orari indicati:

  • Sabato, Domenica e festivi dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 18:00.
  • Nei giorni feriali l’apertura viene effettuata su prenotazione al numero 0575/789577.

La struttura si trova ad Anghiari in Via Francesco Nenci n.° 13 e l’ingresso è gratuito.