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Il ricordo di Don Nilo

Il testo è liberamente tratto dal volume del 1987 “La Misericordia di Anghiari – Una lunga vita per gli altri” di Loris Babbini e Alberto Benedetti.

Fra le persone che, nei tempi moderni, più si adoperano per dare impulso alla vita della Confraternita e allo sviluppo di tutto il paese, bisogna ricordare Mons. don. NILO ANGELO CONTI, Proposto di Anghiari e CORRETTORE pro-tempore della Misericordia. La sua scomparsa è un triste avvenimento che colpisce l’Istituzione e tutta la popolazione.

Nella seduta straordinaria del 6 agosto 1973, il confratello GINO GIABBANELLI, Governatore, succeduto al confratello GINO CEPPODOMO, cessato dal massimo incarico per fine mandato, così annuncia al Magistrato il doloroso trapasso:

Dopo il tanto lieto avvenimento dell’inaugurazione della nuova sede nell’ex Ospizio di “Fra’ Damaso”, un’altra vicenda di tutt’altro genere, triste e sconfortante, colpisce profondamente la sensibilità e l’amor proprio della Misericordia in quella che era sempre stata considerata fra le più belle e meritorie opere da essa realizzate nella sua lunga esistenza:

Ma il fatto che l’Ospedale abbia avuto fin dalla sua origine, quale suo ufficiale titolo “Ospedale della Misericordia”, e questo non a caso, indubbiamente non suscita alcuna considerazione, né invita a far ripensare a quanto rispetto e riconoscenza siano dovuti ancora a questa Misericordia anghiarese, perché essa principalmente lo volle, lo iniziò con non lievi sacrifici, anche economici. Nonostante tutto questo, si pensa di spogliare di ogni ingerenza ospedaliera la benemerita Istituzione fondatrice, nonostante i suoi diritti istituzionali di essere costantemente rappresentata, nella Commissione Direttiva Ospedaliera, da due suoi confratelli di nomina biennale, oltre gli incarichi di “ispettore” ed “ispettrice” dello stesso Ospedale, compiti non lievi che via via venivano affidati ad altrettanti suoi associati, per turni, sempre in conformità delle norme statutarie vigenti.

Per questo ingrato fine ancora una volta viene “spolverata” la legge 17 luglio 1890, n° 6972, la legislazione che nell’ormai lontano 1891 e poi nell’anno 1909, come è stato già riferito, era stata causa del grave rischio, allora fortunosamente sventato, per la stessa Misericordia, del suo concentramento nella locale Congregazione di Carità o più chiaramente della sua soppressione!

Questa volta purtroppo a nulla valgono la legittima e pronta opposizione del Magistrato e di tutta la Fratellanza contro l’inqualificabile provvedimento adottato dal Consiglio di Amministrazione dello stesso Ospedale, nella seduta del 22 maggio 1974.

Nell’adunanza generale del 2 febbraio 1975, il Governatore GINO GIABBANELLI, così ne informa l’assemblea:

Le considerazioni e le conclusioni dell’assemblea, dopo l’esposizione del Governatore, in merito alle ingenerose decisioni adottate dal Consiglio d’Amministrazione Ospedaliero, sia pure sotto la copertura della nota legge 17 luglio 1890, sono testualmente le seguenti:

Di rilievo la proposta fatta dal Confratello TITO TAGLIAFERRI, presente in assemblea, quale formale invito al Governatore di chiedere all’Amministrazione Comunale locale, la quale in attuazione dell’avvenuta modifica dello Statuto Ospedaliero, resa ormai operante dalla Giunta Regionale, dovrà provvedere direttamente alla nomina dei Consigli di Amministrazione dell’Ospedale di Anghiari, di voler tener conto, per taluni suoi eventuali prescelti a far parte di quel consesso direttivo, di cittadini che figurino fra gli iscritti alla Misericordia.

Affinché ciò avvenga, l’Amministrazione Comunale, può preliminarmente chiedere alla Confraternita stessa, a titolo indicativo, una terna o quanto altro ritenga più opportuno, di nominativi che figurino nel ruolo dei suoi iscritti. Tutto questo alfine di poter mantenere, anche in avvenire, la presenza di rappresentanti della Fratellanza nella vita gestionale locale, continuando così una meritevole tradizione di oltre cento anni, oltre che un onesto e riconoscente merito dovutole.

Ma nulla mai avviene di tutto questo, mentre resta e resterà sempre il grande torto sofferto dalla benemerita Misericordia anghiarese, che tanti anni fa, molto “si dette da fare” per la nascita e la proficua crescita della massima struttura sanitaria locale.

Il 1981 è purtroppo l’inizio di una irreversibile fine dell’Ospedale della Misericordia di Anghiari. Triste e sofferta vicenda di questa popolare Istituzione paesana, nata da oltre un secolo e vissuta con la volontà e l’affetto di tutti i cittadini.

Dal testo del verbale dell’adunanza tenuta dal Magistrato della Misericordia il 14 settembre di quello stesso anno, traspare con quanta ansia si viva in seno alla Fratellanza nell’incertezza di un ulteriore sviluppo del problema.

Quanto segue è tratto dal suddetto verbale:

Il documento, come sopra trascritto nella sua parte centrale, stilato in riscontro al contenuto del manifesto sull’argomento della ristrutturazione ospedaliera di Anghiari, affisso nei luoghi pubblici del paese da parte dell’Amministrazione Comunale, dopo “lunga discussione” viene unanimemente approvato dal Magistrato della Misericordia nel corso della seduta prima indicata.

Per il migliore superamento della situazione che mette in serio pericolo l’esistenza dell’Ospedale, viene costituito un Comitato Cittadino, al quale anche la Misericordia, con deliberazione Magistrale 15 marzo 1982, aderisce, nominandovi suoi rappresentanti i confratelli Gastone Mafucci e Angiolo Guelfi.

Ma tutto si dimostra inutile: due anni dopo, nell’estate del 1984, avviene la chiusura per soppressione dell'”Ospedale della Misericordia”, lasciando un profondo e deludente rimpianto nel ricordo degli anghiaresi.

Degli avvenimenti oggetto della malinconica vicenda ospedaliera e dei suoi sviluppi, fa cenno il pubblico manifesto che la Misericordia, per chiarezza dei fatti, pone all’attenzione di tutta la cittadinanza:

Trascorso poco più di un anno dall’inaugurazione della nuova sede, viene convocata l’adunanza generale per la nomina delle cariche sociali, in surrogazione di quelle cessate per fine mandato.

È così che nell’ampio salone delle assemblee del rinnovato edificio, per la prima volta si svolge l’elezione del nuovo Magistrato. Questa la sua composizione:

Primo pensiero dei nuovi dirigenti è indubbiamente l’immediata utilizzazione della nuova residenza, in tutta la sua più efficiente funzionalità, per la quale è stata razionalmente riadattata, così come hanno voluto i benemeriti Signori MARCO e CELESTE BUITONI, tanto da poterne trarre il maggiore impulso possibile per l’organizzazione di una più aggiornata Misericordia.

Il confratello FEDELE BONCOMPAGNI, neo Governatore, fra le sue prime attenzioni, non trascura la necessità di dover dare il maggiore impulso possibile alle nuove associazioni, onde poter immettere nella “Fratellanza” nuove adesioni, rafforzandone il numero degli iscritti, pur sempre notevole, in modo particolare in direzione delle più giovani leve. Così si esprime nel suo appello del 23 febbraio 1976, ampiamente diffuso nell’ambiente familiare cittadino:

L’iscrizione alla Confraternita darà diritto alle seguenti riduzioni sulle normali tariffe: servizio con autoambulanza 20% – con autofunebre 30%”.

Il nuovo Magistrato, con tempestiva priorità, concretizza l’istituzione del GRUPPO DONATORI DI SANGUE “FRATRES”, benefica attività sociale, già totalmente vitale in quasi tutte le Misericordie toscane e nazionali. Ciò avviene definitivamente con deliberazione magistrale del 19 febbraio 1976, anche a seguito di calorosi e pressanti inviti, più volte suggeriti dalla stessa Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, dando mandato al Governatore di provvedere all’espletamento delle relative operazioni formali.

Infatti il 18 marzo successivo i soci donatori, collaboratori e sostenitori che hanno aderito alla costituzione del locale Gruppo dei “Fratres”, si riuniscono in assemblea, presieduta dal Governatore della Misericordia, assistito dal Cancelliere Segretario della stessa, nel corso della quale viene eletto il Consiglio Direttivo del Gruppo stesso che risulta così formato:

Ha inizio così l’importante quanto umanissima organizzazione della donazione del sangue, aperta a tutti, anche ai non iscritti alla “Fratellanza”, pur sempre collegata al Magistrato della Misericordia, costituendo di essa un settore di attività specifica. Il Gruppo dei “Fratres”, che si attiene allo Statuto della Confraternita, di cui fa parte, in effetti ha inizio con n° 35 soci donatori, n° 7 collaboratori, n° 36 sostenitori.

Ma la cerimonia formale dell’inaugurazione, anche se in realtà il Gruppo da tempo svolge la sua normale attività, avviene nella Chiesa della Badia, domenica 28 novembre dello stesso anno 1976, Festa della Misericordia, alla presenza del Rappresentante della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia cav. RIGOLETTO PUGI, suo Segretario Generale. Durante la S. Messa, celebrata dal Cappellano dei “Fratres”, Rev. don GIOVANNI DE ROBERTIS, viene impartita la BENEDIZIONE al Labaro del Gruppo, seguita dalla consegna dei tesserini personali ai donatori.

Questa Benedizione è da considerare come l’inizio della vita ufficiale dei “Fratres” anghiaresi, in un mosaico di personali concezioni politiche ed ideologiche, ma altrettanto uniti nell’operare ed accorrere, in pietose circostanze, ove non c’è spazio per il pur minimo compenso, sia pure al limite del più stretto risarcimento di spese di spostamento dello stesso donatore.

Alla sig.ra MARA CALLI SCARPATO, donatrice e volenterosa prima Presidentessa, succede alla guida del Gruppo il sig. AGOSTINO POZZOLI, che svolge la sua funzione impegnandosi in una seria attività condotta con serena modestia.

Questa è la breve scheda del primo anno di vita del Gruppo:

Il 12 giugno 1977 la Misericordia con i suoi “Fratres” prende parte al Convegno Interregionale delle Misericordie e dei Gruppi “Fratres”, tenutosi a Pescia, con due autoambulanze, due labari, 10 confratelli e consorelle e 10 donatori e donatrici di sangue.

La Presidenza della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia e dei Gruppi Donatori di Sangue “Fratres”, in unione al Governatore della Misericordia di Anghiari, anche allo scopo di dare maggiore sensibilità alla “BENEDIZIONE” da impartire alla nuova autoambulanza FIAT 238/CV/52, generosamente donata all’Istituzione dalla CASSA RURALE ED ARTIGIANA locale, indice in Anghiari, per la domenica lì settembre 1977, il RADUNO PROVINCIALE DELLE MISERICORDIE e dei GRUPPI “FRATRES”.

La manifestazione ha regolarmente luogo come prestabilito e la Confederazione Nazionale delle Misericordie è rappresentata dal cav. RIGOLETTO PUGI, suo Segretario Generale.

Vi aderisce, prendendovi parte, anche l’emoteca del Centro Trasfusionale A.V.I.S. di Montepulciano, la quale con la sua presenza in Anghiari, rende una preziosa opera sociale per le rilevanti donazioni di sangue raccolte, nonché per gli accertamenti effettuati ai fini della determinazione dei personali gruppi di sangue.

Nel corso della manifestazione vengono premiato i “Fratres” che più si sono distinti per il maggior numero di donazioni a cui si sono prestati.

Visitata l’antica residenza sociale di Badia e l’annesso piccolo Museo, interessante rassegna di vecchie attrezzature e di storiche documentazioni dell’Opera Pia, i partecipanti al Raduno vengono ospitati nella sala delle sedute consiliari del Municipio, ove il Sindaco sig. FRANCO TALOZZI, anch’esso donatore di sangue “Fratres” del Gruppo Anghiarese, rivolge un cordiale saluto ai presenti a nome dell’Amministrazione Comunale e della cittadinanza. Dopodiché viene concelebrata la S. Messa dal Rev. Cappellano dei “Fratres” Don GIOVANNI DE ROBERTIS nella pubblica piazza “Baldaccio”.

Sempre durante la Sacra Concelebrazione, presente anche il dott. ENRICO PARRINI, Presidente della Federazione Toscana delle Casse Rurali ed Artigiane, è benedetta la nuova autoambulanza donata dalla locale CASSA RURALE ED ARTIGIANA, come detto in precedenza. Al termine della cerimonia, dopo il saluto del cav. RIGOLETTO PUGI, si svolge la spettacolare rassegna dei partecipanti al raduno e degli automezzi, attraverso il centro cittadino; quindi pranzo sociale dei confratelli e consorelle della Misericordia anghiarese, in cordiale e sociale riunione con i graditi ospiti della significativa giornata.

Insieme alla sua attività sociale nell’ambito locale del territorio, la Misericordia è sempre presente anche là dove si rende necessario intervenire in circostanze particolari, in zone colpite da calamità, prendendo parte attiva alle organizzazioni per l’immediato invio di soccorsi alle popolazioni duramente colpite dalle sciagure.

Nel 1976 per i terremotati del FRIULI è raccolta la somma di L. 4.265.065, inviata poi all’organizzazione centrale, sorta a questo fine, presso la Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, oltre L. 68.500 inviate separatamente alla Prefettura di Udine. Tali aiuti sono integrati da generi in natura, raccolti allo stesso scopo, per un valore di circa L. 3.500.000 e convogliati in 88 pacchi all’Arcivescovado di Udine personalmente dal Cappellano della Misericordia Rev. Don Giovanni De Robertis.

Nell’altro momento del non meno tragico terremoto dell’Irpinia e della Campania, la Misericordia anghiarese non è seconda a nessuno nell’accorrere in aiuto delle popolazioni colpite dal sisma, per cui essa si fa promotrice nell’ambito paesano di una serie d’iniziative, raccogliendo medicinali, denari, viveri, indumenti, suppellettili, inviando tutto direttamente nei luoghi disastrati. Anche le sue ambulanze arrivano sul posto condotte dai confratelli volontari Pacini Dario, Guelfi Angiolo e Bianchi Umberto.

Lo slancio e la generosità delle azioni sono ripetutamente ed ampiamente sottolineati da attestati da parte della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, della Croce Rossa Italiana di Arezzo, nonché dagli Amministratori dell’Unione Sanitaria Locale.

Con l’inizio del 1980 entra in funzione una parte della Riforma Sanitaria Nazionale: la creazione delle UNITÀ SANITARIE LOCALI (UU.SS.LL.) e l’estensione ai cittadini del diritto a qualsiasi forma di assistenza sanitaria gratuita, compresa quella del trasporto ammalati.

A livello Regionale quindi la Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia stipula una convenzione, per mezzo della quale viene richiesta alle Misericordie la garanzia di un efficiente e valido servizio di pronto soccorso. Pertanto dal 1° gennaio 1980 tutti i servizi di trasporto ammalati effettuati con l’autoambulanza vengono pagati dalla stessa Regione Toscana, tramite l’U.S.L. di pertinenza.

Il 1980 segna un’altra importante realizzazione nella vita sociale della Misericordia: la costituzione di UN POLIAMBULATORIO nei locali della nuova sede, il già Ospizio di “Fra’ Damaso”.

Il Governatore in carica FEDELE BONCOMPAGNI nella sua relazione esposta nel corso dell’adunanza generale del 29 Marzo 1981, così illustra la nuova realizzazione all’assemblea convenuta:

Ed ecco quant’altro illustra sull’argomento poliambulatoriale lo stesso Governatore FEDELE BONCOMPAGNI nel corso dell’adunanza generale tenutasi il 15 novembre 1981:

Questa stessa adunanza generale dell’assemblea degli iscritti è chiusa e particolarmente solennizzata con la PREMIAZIONE dei confratelli “attivi”, degli autisti delle autoambulanze e dell’autofunebre, quale doveroso omaggio e riconoscimento della loro attività spesa all’esclusivo sollievo dei bisognosi ed al maggior vanto della Fratellanza. Viene quindi consegnata a ciascuno una MEDAGLIA (con portachiavi) con impresso il proprio nome.

I premiati sono:

Nello stesso anno 1981, nell’adunanza generale tenutasi il 15 novembre, viene fatta l’elezione del nuovo Magistrato, che risulterà così composto: